Sogno una bolla di Nero D’Avola

(testo tratto dalla NDA – Guida al Nero d’avola 2018)
Il nero d’Avola è un vitigno forte, vigoroso, dal carattere sempre giovane e fresco, dalla buona acidità, a volte eccessiva. Negli anni ha aiutato ed aiuta, stimola e corregge tanti altri vitigni che lo sposano creando vini eccezionali.
 
Il nero d’Avola però a volte è stanco, chiuso dentro schemi da cui non riesce ad uscire, sembra vecchio, abbandonato a se stesso e coltivato da produttori che non credono più in lui.
 
Eppure, il nero d’Avola, “Principe” dei vitigni autoctoni Siciliani, colui che ha fatto la storia di questo “continente vitivinicolo”, che ha dato gioie e dolori, speranze e grandi soddisfazioni, è lì, pronto a donare vigore e carattere ogni anno ad ogni chicco d’uva prodotta.
 
Gli elementi tipici il vitigno li custodisce tutti, bravi enologi in cantine favolose c’è ne sono tanti. Anche gli imprenditori coraggiosi esistono in Sicilia, cosa manca? Un disciplinare di produzione dei vini che consenta di utilizzare il nero d’Avola per un metodo classico?
 
Manca ciò che in Sicilia si chiama “Volontà”, che non ha lo stesso significato del termine della lingua Italiana (Facoltà propria dell’uomo di tendere con decisione e piena autonomia alla realizzazione di fini determinati) manca quella “Volontà” che crea un “Sogno” vero, un protocollo di produzione, una determinazione a tutela di un marchio futuro, sperimentazioni, fallimenti e riuscite per creare una “Bollicina” di nero d’Avola.

Basterebbe guardare alla “Muntagna” l’Etna, con i suoi vini corposi ed eccellenti, strutturati e longevi, ma nel suo cuore l’esistenza di una bollicina metodo classico da nerello mascalese che per struttura ed intensità non è da meno di tanti champagne altisonanti.

Forse, questo mio sogno si avvererà, qualche produttore ha già messo in produzione “metodo classico di nero d’Avola”, altri proveranno. Sicuramente presto degusterò un Metodo Classico Sicilia Nero d’Avola – Brut, 48, 60 e anche 72 mesi sui lieviti, dalla bolle fine ed intensa. Al naso una crosta di pane contornata da frutti rossi pieni ma non maturi, brezza marina che riempie l’olfatto. Al palato pieno e persistente, dalla lunga beva, struttura e corpo medio tale da essere compagno di piatti di crudi e cotti di mare. 
Calici per brindare a buoni affari o solo per far innamorare dolci fanciulle.
Carmelo Sgandurra – Zosimo
 
(testo tratto dalla NDA – Guida al Nero d’avola 2018)

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