
The Acid Tartaric Jewels
Qualche tempo fa ne ho parlato in un singolare articolo, che metteva al confronto la creatività di due donne, che tramite la sintetizzazione dell’acido tartarico residuale nelle botti usate, realizzano splendidi abiti e gioielli.
Adesso, progetti dopo progetti, idee dopo idee, con la meraviglia nel cuore, pensate una cantina potrebbe creare gioielli unici derivanti solo dal residuo di acido tartarico delle sue botti.
Una formula creata dalla capacità ed esperienza della maestra gioiellera Tamuna, nascita e cuore in Georgia, patria del vino nel mondo. Questa tecnica ormai unica al mondo arriva in Italia. (http://www.1emocia.ge/)
Tamuna non è solo una semplice maestra gioielliera, ma una creatrice di moda che coniuga il mondo del vino all’arte, l’emozione creata dalla sinterizzazione dell’acido tartarico entusiasma chi dalla sua produzione vitivinicola può realizzare opere uniche.
Ebbene si, un progetto di collaborazione tra l’unione europea e le società innovative nel mondo, insieme a “Zosimo Wine Critic” porteranno Tamuna a restare in Italia nel mese di Maggio 2023.
Un calendario fitto di incontri, conferenze, meeting organizzati al fine di spiegare a cantine, consorzi, enti culturali come la risorsa Acido Tartarico, sottoprodotto della vinificazione e maturazione del vino, può diventare “Gioiello”.
Sarà un Maggio a tutto Vino e Gioielli.
Seguite la mia pagina Facebook per vedere il calendari di incontri. (https://www.facebook.com/zosimowinecritic)
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